Spedizione britannica all'Everest del 1922

La spedizione del 1922 al campo base. Seconda fila, da sinistra a destra: Morshead, G. Bruce, Noel, Wakefield, Somervell, Morris, Norton. Prima fila: Mallory, Finch, Longstaff, C.G.Bruce, Strutt, Crawford

La spedizione britannica all'Everest del 1922 fu la prima spedizione alpinistica sul Monte Everest organizzata con il dichiarato obiettivo di raggiungere la vetta. È stata anche la prima ad aver tentato la scalata facendo uso di ossigeno. La spedizione avrebbe tentato la prima ascensione attraverso la parete nord in Tibet. All'epoca l'Everest non poteva infatti essere scalato dalla parete sud-ovest in Nepal, in quanto il paese era chiuso agli occidentali. La spedizione britannica all'Everest del 1921 aveva esplorato la zona ad est e a nord della montagna. Nella ricerca della via più semplice, George Mallory, che sarebbe stato membro anche della spedizione del 1924 nonché l'unico ad aver fatto tutte e tre le spedizioni britanniche (nel 1921, 1922 e 1924), aveva scoperto una via che riteneva avrebbe permesso un attacco alla vetta. Dopo due tentativi senza successo, la spedizione terminò al terzo tentativo, quando sette portatori sherpa morirono in una valanga. La spedizione fallì quindi la salita alla vetta e fu il primo caso in cui si registrarono vittime in una scalata alla vetta dell'Everest. Tuttavia, venne stabilito il nuovo record di altezza massima mai raggiunta, 8,326 metri (27,320 piedi), un record che sarebbe stato battuto nella seguente spedizione del 1924.


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